OBBEDIENZA, ORDINE ILLEGITTIMO E ORDINAMENTO MILITARE

di Cleto Iafrate, Segretario Generale Sindacato Italiano Militari Guardia di Finanza

Il mondo militare, tanto noto quanto ignoto, ha un assetto ordinamentale unico nel panorama costituzionalistico.

In pochi conoscono veramente come si articola al suo interno l’esercizio del potere e che doveri (e diritti) vi sono per coloro che ne fanno parte. L’interesse che la letteratura giuridica italiana ha mostrato per la materia nell’ultimo trentennio è stato modesto, nonostante le sue innumerevoli implicazioni.

In particolare, il dovere di obbedienza agli ordini – non solo del fante e dell’alpino, ma anche del finanziere e del carabiniere – è un tema a forte connotazione politica la cui disciplina si presenta come cartina di tornasole per testare le inclinazioni autoritarie ovvero liberali del nostro ordinamento giuridico.

Lo strumento attraverso il quale si realizza l’intera attività delle Forze armate e di polizia ad ordinamento militare è l’ordine militare, un provvedimento amministrativo, autoritativo e discrezionale, i cui requisiti sono davvero minimi.

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