Si è svolta sabato 20 luglio a Firenze presso l’Hotel Londra, una tavola rotonda, organizzata dal Sindacato Italiano Militari – Guardia di Finanza, dal titolo “L’importanza della Sindacalizzazione delle Forze di Polizia ad Ordinamento Militare: benefici per il lavoratore e la collettività”.

In qualità di relatori hanno preso parte ai lavori la Senatrice Angela Anna Bruna Piarulli –  Membro della II Commissione Giustizia –, il Senatore Manuel Vescovi – Segretario della III Commissione permanente Affari Esteri, Emigrazione e gli Onorevoli Giovanni Luca Aresta, Emanuela Corda, Salvatore Deidda, – Membri della IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati –.

Hanno fatto pervenire un loro messaggio, scusandosi dell’impossibilità a partecipare all’evento in quanto invitati, l’On. Maria Tripodi e l’On. Alberto Pagani della IV Commissione Difesa nonché l’Onorevole Gianni Tonelli – Segretario della Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali anche straniere.

Presenti i vertici del Sindacato Italiano Militari – Guardia di Finanza nonché il suo ideatore l’Avvocato Giorgio Carta – Esperto in Diritto Militare –, Massimiliano Zetti – Segretario Generale Aggiunto del SIM-Carabinieri – e Michele Dressadore – Segretario Nazionale del Sindacato Autonomo della Polizia di Stato –.

Ha moderato e coordinato magistralmente i lavori il Dott. Domenico Mugnaini – Capo Servizio Aggiunto dell’Agenzia di Stampa Ansa Toscana – il quale ha sottolineato l’importanza di questo dibattito pubblico che, purtroppo, in questo momento storico, risulta assente sotto ogni forma. “Questo– ha evidenziato Mugnaini – è un primo vero confronto al di fuori dei “palazzi istituzionali”, tra i politici che sono impegnati a legiferare su tale tema ed i sindacati militari da poco costituiti”.

Da oggi il Direttivo del SIM-GDF posterà sul proprio canale “YOU TUBE” il video integrale della tavola rotonda – visibile al seguente link https://www.youtube.com/watch?v=A88EFtFmtRc convinti che fare informazione, in questo momento, sia la cosa giusta e fondamentale al fine di non distorcere o strumentalizzare gli importanti contenuti che in oltre tre ore di confronto sono stati messi in chiaro dai politici, presenti e non, e soprattutto da tante sigle sindacali militari che hanno direttamente partecipato ai lavori. Dalla tavola rotonda è emerso soprattutto l’importanza di una Legge che fissi i punti cardine del nuovo ordinamento dei sindacati militari al fine di tutelare il lavoratore militare sotto ogni aspetto e che consenta di contribuire e garantire il buon andamento della Pubblica Amministrazione.

Di seguito riportiamo i contenuti principali riportati dai diversi lanci di agenzia Ansa:

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La prima firmataria della legge Emanuela Corda (M5s), e il suo collega Giovanni Luca Aresta, anche lui pentastellato, hanno difeso la decisione di far tornare la proposta in Commissione.

“Il sindacato ha un’importanza fondamentale per la società – ha detto Corda -, ma solo se assolve davvero al suo ruolo. Ci siamo presi del tempo per migliorare la proposta di legge, non abbiamo intenzione di affossarla. Vi garantisco che il progetto andrà avanti: ci impegneremo per approvarla il prima possibile”.

Più dubbioso Salvatore Deidda (Fdi) secondo il quale questa proposta “mette a rischio” alcune prerogative delle Forze Armate, anche se pure lui non nasconde l’esigenza di un sindacato militare, cosa riconosciuta in un messaggio anche dall’onorevole Maria Tripodi (FI).

Il senatore Manuel Vescovi (Lega), a chi richiama l’urgenza di fare una legge che garantisca gli stessi diritti costituzionali che hanno i cittadini anche ai militari, è convinto, “e questo governo lo ha dimostrato – ha spiegato -, che se una legge si vuole si fa alla svelta”.

Una proposta quella ora in Commissione Difesa alla Camera che secondo il deputato del Pd Alberto Pagani (che ha inviato un messaggio), rischia di definire “poco più di un modello organizzativo”, mentre serve “più democrazia e più efficienza”.

In questo senso anche Angela Anna Bruna Piarulli (M5s), prima direttrice nel sistema carcerario, che ricordando la sua esperienza con i sindacati della polizia penitenziaria si è detta sicura che “la continuità dell’attività amministrativa o investigativa non possa essere inficiata dall’attività sindacale”

Durante la tavola rotonda, gli interventi degli esponenti della Guardia di Finanza (ma erano presenti anche rappresentanti delle altre forze sia di polizia che dei carabinieri), hanno tuttavia evidenziato alcune criticità della proposta di legge, relative in particolare all’articolo 5 che introduce delle limitazioni alle prerogative sindacali.

Il tutto parte da quella che è stata quasi una “provocazione” dell’avvocato Giorgio Carta: “qualcuno mi spieghi che differenza c’è tra un poliziotto e un finanziere, o un carabiniere”. Si tratta, ha spiegato Massimiliano Zetti Segretario generale aggiunto Sim(sindacato italiano militare) Cc, “di ordinamento, addestramento, operazioni, e impiego del personale, il problema è che sono cinque branche che comprendono tutta la vita delle forze armate. Quando entrerà in vigore la legge io non potrò parlare di certe cose, mentre il sindacalista della polizia, può farlo e io che faccio il suo stesso lavoro nell’ordine pubblico non ne posso parlare perché la legge me lo vieta”. Per questo Andrea Leccese, Presidente SimGuardia di Finanza – ha chiesto alla politica “di prendersi più tempo, di riflettere meglio. E’ necessario un dibattito pubblico e una maggiore attenzione per questa svolta epocale che ha conseguenze su di noi, ma anche sulla società all’esterno”.

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In chiusura dei lavori il Dott. Cleto Iafrate – Segretario Generale del SIM-GDF ha sottolineato l’auspicio che: “…questo dibattito pubblico costruito e realizzato al di fuori delle logiche politiche, sia stato il primo di una lunga seriee che anche altre sigle sindacali seguano la nostra strada al fine di tenere alta l’attenzione e l’interesse che non sia solo limitato al lavoratore militare ma anche sull’intera collettività. Per fare questo abbiamo la necessità di conoscere– continua IAFRATE –le posizioni sul tema di tutti gli esponenti dei partiti politici, di governo e di opposizione, al fine di intraprendere una campagna volta a far conoscere a tutte le aree politiche le vere e reali esigenze del lavoratore militare. Una Legge di questa portata – conclude IAFRATE –deve essere fatta nel rispetto del militare lavoratore garantendo l’efficacia e l’efficienza dello Stato, così come giornalmente ha continuato a fare la Polizia di Stato anche dopo l’entrata in vigore dell’istituzione Sindacato”.

Un ringraziamento particolare al Dott. Massimiliano Giordano legale rappresentante del nostro partner CRALNETWORKche garantisce una serie di servizi esclusivi ai nostri associati fin dalla nostra costituzione. Grazie a questa partnership il Sindacato Italiano Militari della Guardia di Finanza prevede per i propri associati una polizza di “TUTELA LEGALE” compresa nella quota annuale d’iscrizione. Nei prossimi giorni saranno enunciate le condizioni previste.